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CHIESA (e/o SANTUARIO) DI SAN GENNARO

In risposta al forte desiderio dei napoletani di dare dignità e decoro ai luoghi commemorativi del loro santo patrono, si provvide alla costruzione del santuario.

Esso fu realizzato negli anni 1574/1580, in sostituzione della precedente chiesetta risalente all'VIII secolo e costruita sul luogo dove San Gennaro fu decapitato insieme con i suoi compagni.

Un primo restauro fu eseguito agli inizi del '700, in occasione della riconsacrazione, da parte del vescovo di Pozzuoli Michele Petirro. Un secondo intervento divenne necessario (1860/1866) per le conseguenze di un incendio che la danneggiò gravemente ed eseguito grazie all'aiuto economico dei puteolani.

Negli anni che seguirono ci furono ulteriori lavori di manutenzione e restauro e, inoltre, fu arricchita con vari dipinti. Nel Febbraio del 1945 fu eretta a parrocchia dal vescovo Alfonso Castaldo.

La chiesa è ad una navata e coperta da una volta a botte unghiata e dotata di cappelle laterali, una delle quali dedicata a San Gennaro, decorata con una tela del '700 di autore ignoto raffigurante l'estasi del Santo, che ospita anche un suo busto al quale si attribuiscono poteri miracolosi come quello di aver debellato la peste a Pozzuoli.

Infatti, se si osserva il busto, si nota sul collo una macchia giallastra la quale, durante la processione che invocava l'intercessione del santo per aiutare la popolazione di Pozzuoli decimata dall'epidemia, iniziò ad ingrossarsi come un bubbone tipico della peste, fino a squarciarsi e ad emanare puzza di bruciato.

L'episodio fu interpretato come un segno di liberazione dal malefico contagio. Inoltre, nella detta cappella è presente uno stipite d'altare paleocristiano che secondo la tradizione è la pietra sulla quale fu decapitato il santo.

Essa è venerata dai fedeli, in quanto nei giorni che precedeno l'anniversario della martirizzazione le supposte tracce di sangue da nere assumono progressivamente il colore rosso rubino, ma recenti studi hanno dimostrato che le macchie sono di vernice mista a cera e che l'evento non sia altro che un fenomeno di suggestione collettiva.

L'altra cappella è dedicata a San Francesco d'Assisi e ospita una statua del Santo stesso. Il presbiterio, diviso dalla navata da un arco trionfale è coperta da una semicupola affrescata. A scandire il ritmo della navata tra le cappelle laterali, cinque lesene con capitelli in stile ionico.

La facciata, prospiciente un ampio spazio alberato, dal disegno semplice è caratterizzata da un profondo pronao anticipato da due colonne tuscaniche. Il portale in piperno  d'ingresso all'aula è caratterizzato da un delicato bassorilievo seicentesco in marmo, raffigurante il volto di Gesù.

Sul pronao è ubicato il coro dei frati. Nella chiesa sono conservate opere di pregio quali:  un altarino sovrastato da un bassorilievo raffigurante il martirio di san Gennaro, realizzato nel 1695  da Lorenzo Vaccaro.

Altra opera raffigurante il martirio del santo è il quadro posto sull'altare maggiore e dipinto da Pietro Gaudioso (1678 circa). Il santuario pur  ubicato nel Comune di Pozzuoli in via San Gennaro alla Solfatara è parte del patrimonio del Comune di Napoli.

Indirizzo: Via S. Gennaro Agnano, 7, 80078 Pozzuoli NA

Telefono: 081 526 1114

 

 

IL MISTERO DEL TEMPIO CIMMERO

Le acque flegree, il termalismo, l'Averno, la Sibilla Cumana e il c.d. tempio di Apollo immaginato.

"Per fare chiarezza sul mitico antro, sull'ubicazione del detto tempio e forse svelare aspetti ignoti sulla figura della Sibilla Cumana".

 

 


 

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