VIVARA
Vivara è una piccola isola posta tra Ischia e Procida e a quest’ultima collegata da un ponte. Essa è una riserva naturale statale e non è abitata. L’isola è di origine vulcanica ed è ciò che rimane di un cratere in gran parte sommerso, riconoscibile nello specchio d’acqua circolare, noto come golfo di Genito.
Riguardo la storia antica di Vivara, da quello che è emerso dalle numerose campagne di scavi è che l’isola in passato era sicuramente più grande dato che le dinamiche del bradisismo, fenomeno vulcanico tipico dei Campi Flegrei, hanno sommerso gran parte del suo territorio.
Infatti, l’esplorazione sottomarina ha consentito di rinvenire segni di popolamento ad una profondità di circa nove metri, risalenti all’Età del bronzo e probabilmente dovuta al fatto che l’isola fungeva da sosta intermedia nelle rotte commerciali dedite al trasporto di materiali metallici tra le regioni dell’alto e del basso Tirreno.
Infatti, Vivara non ha mai avuto popolazione stanziale, divenne tenuta di caccia grazie al re Carlo III di Napoli che la popolò di fagiani conigli e caprioli. Diventata proprietà del Comune di Procida, successivamente fu comprata da privati che avviarono la coltivazione della vite e dell’ulivo.
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