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ANFITEATRO FLAVIO L'anfiteatro Flavio dopo il Colosseo e quello di Capua, è il terzo edificio ludico d’Italia per dimensioni (149x116 m). L'arena, infatti, misura (75 x 42) m ed era dotata di una cavea che poteva ospitare fino a 20.000 spettatori. L'anfiteatro Flavio fu per Puteoli quello più importante, infatti essa ebbe due anfiteatri, come risulta anche dalle illustrazioni di alcune fiaschette vitree del III-IV sec. d.C. che riproducono l’antico sinus Puteolanus, dalle quali si evince la sua ubicazione vicino al meno conosciuto anfiteatro Augusteo. La costruzione dell’anfiteatro maggiore di Puteoli risale all’epoca neroniana ma fu completato e decorato in età flavia, qui si celebrarono forse nel 66 d.C. i giochi in onore di Tiridate, re d’Armenia, ricordati da Dione. L’edificio,si elevava per tre livelli: i primi due ad arcate sostenevano la cavea l’ultimo si presentava all’esterno come un alto loggiato coronato da statue. La cavea era suddivisa in tre settori, summa, media e ima, da tre precinctiones. I posti più vicini all’arena erano riservati ai senatori, ai cavalieri e ai notabili della città. L’intero perimetro era percorribile a piano terra mediante tre ambulacri concentrici: quello più esterno si sviluppava sotto le arcate di un portico, quello medio era destinato al pubblico, quello più vicino all’arena era riservato al personale di servizio: corridoi interni consentivano gli spostamenti degli spettatori tra le varie sezioni della cavea e del personale di servizio. L’anfiteatro aveva quattro ingressi principali a tre fornici situati alle estremità degli assi maggiore e minore. Nel II sec. d.C. per motivi di staticità l’edificio subì dei cambiamenti: il portico dell’ambulacro più esterno, ad esempio, con i pilastri in blocchi di piperno venne rinforzato con pilastri in laterizio. L’arena era attraversata al centro dalla fossa scenica, un’apertura verticale che raggiunge il livello dei sotterranei da dove si sollevavano gli scenari dipinti per gli spettacoli dell’arena. Il piano pavimentale dell’arena presenta inoltre numerose botole da dove venivano fatte salire dai sotterranei le gabbie degli animali. Proprio i sotterranei ottimamente conservati costituiscono la maggiore attrattiva dell’anfiteatro puteolano. Lo spazio corrisponde a quello dell’arena soprastante suddiviso in quattro porzioni da due assi perpendicolari collegati tra loro da un ambulacro anulare. Su questo corridoio si affacciano i tanti ambienti destinati ad accogliere le gabbie per le fiere trasportate poi al livello superiore con apposite macchine. Nel medioevo la struttura ormai in stato di abbandono, fu utilizzata come cava di materiali per l’edilizia e spogliata dei marmi che la rivestivano e gli spazi residui furono destinati a varie funzioni. Carlo di Borbone (1837) dispose il recupero del reperto archeologico riportandolo alla luce, scavi durati molti anni e che furono completati da Amedeo Maiuri nel 1947. Il sito,parzialmente accessibile, è aperto tutti i giorni tranne il martedì, dalle 9.00 ad un'ora prima del tramonto e rimane chiuso nei giorni festivi del 1° Gennaio, 1° Maggio, e 25 Dicembre. Il costo del bigliettoè di € 8,00. Il prezzo del biglietto è ridotto a € 4,00 per i giovani da 18 ai 25 anni e gratis per i minori di 18 anni e per chi supera i 65. Indirizzo del sito archeologico - Anfiteatro Flavio e/o Anfiteatro Maggiore: Via Nicola Terracciano, 75 - 80078 Pozzuoli Napoli - Telefono e fax : +39.081.526.60.07 Arrivarci è molto semplice In auto: Mediante la Tangenziale di Napoli - uscita Pozzuoli/Arco Felice direzione Pozzuoli. Con i trasporti pubblici:
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