LAGO MORTO DI MISENO
Esso è un lago costiero formatosi dalle acque del mare defluite nel cratere di un antico vulcano che nel tempo fu separato dal mare da una barriera sabbiosa. Il sottile lembo generatosi, esempio di tipica duna litoranea, comportò il ristagno delle acque e per tale ragione il bacino lacustre fu chiamato "Maremorto". Oggi il lago è collegato al mare mediante due foci, una situata a Miliscola e l’altra nella baia di Miseno.
Per le sue caratteristiche naturali, il lago fu utilizzato come cantiere navale grazie alla realizzazione di un ampio canale (oggi non più visibile e dotato nell'antichità di un ponte mobile), che lo collegava con il bacino esterno, infatti, il vero e proprio porto era la “Rada di Miseno”, protetto dal mare aperto da Punta Pennata.
Il porto di Miseno fu utilizzato prima dai greci di Cuma e successivamente dai romani. Il complesso portuale, infatti, fu già uno degli scali per le navi cumane negli anni in cui l'antica colonia della Magna Grecia (Kyme - Cuma) dominò l'intero litorale che da Punta Campanella sulla penisola sorrentina si estendeva fino a Gaeta.
I romani, successivamente, se ne servirono come base durante l'estendersi del loro dominio nell'italia meridionale e poi come sede della flotta imperiale (classis misenensis) per il controllo del mar Tirreno.
Oggi il lago è tra i principali punti di attrazione della città di Bacoli ed offre un’esperienza suggestiva al crepuscolo, quando il sole riflette i suoi colori sulle acque, creando incantevoli giochi di luce.
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